C> Da dove deriva il lubrificante?

La produzione di un olio di base minerale derivante dall’estrazione del petrolio greggio
1 – Distillazione atmosferica
2 – Distillazione sotto vuoto
3 – La deasfaltazione
4 – La raffinazione al furfurolo
5 – La deparaffinazione
6 – La finitura

Distillazione atmosferica

Il greggio è riscaldato a una temperatura prossima ai 350°C. Si vaporizza parzialmente e, in base alla volatilità dei suoi costituenti, si separa in “tagli” che vengono raccolti sui differenti piatti collocati lungo la colonna; in tal modo, nella parte alta della torre di distillazione si ottengono il gas e le benzine; quindi, i distillati medi come i keroseni, il gasolio e, nella zona bassa della torre, i prodotti pesanti che serviranno a realizzare gli oli di ingrassaggio, per finire ai bitumi. 

Distillazione sotto vuoto
I residui pesanti della distillazione atmosferica contengono tre composti principali: – le paraffine, – i nafteni – gli aromatici. Questi residui sono immessi in una seconda colonna di distillazione, nel vuoto. È questo vuoto che rende possibile vaporizzare gli idrocarburi a temperature sufficientemente basse per evitare che si deteriorino. In cima alla colonna si raccoglie il gasolio, mentre i residui vanno a finire in basso. Tra le due sezioni sono spillati tre o quattro tagli di distillati che saranno sottoposti a numerosi procedimenti per liberarli di tutti gli elementi indesiderabili, e solo a questo punto utilizzati come oli lubrificanti.

La deasfaltazione
Questa operazione consiste nel rimuovere gli asfalti. Si effettua in una colonna di estrazione con il propano; se ne ricava un olio molto viscoso, ricco di composti aromatici che gli conferiscono una bassa resistenza all’ossidazione.

La raffinazione al furfurolo
Oggigiorno, per ottenere oli dai distillati del petrolio, sono utilizzati nuovi procedimenti come la raffinazione con idrogeno. Gli oli minerali ottenuti in questo modo sono denominati “non convenzionali” perché assicurano prestazioni prossime a quelle degli oli sintetici.

La deparaffinazione
Dopo la seconda estrazione, il prodotto raffinato raccolto contiene una percentuale importante di paraffine lineari che presentano un punto di congelamento troppo elevato. Lo scopo di questa operazione è di arricchire di paraffine ramificate il substrato, abbassando in tal modo il punto di congelamento. Come solvente viene utilizzato il metil-etil-chetone (MEC).

La finitura
Scopo della finitura è stabilizzare gli oli sottoposti a numerosi trattamenti termici durante la raffinazione, segnatamente distillazioni e recupero di solventi.Es.: idrofinitura con idrogeno.

 

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